Funghi Vs atmosfera: Anche i funghi producono metano
Un esperimento in condizioni controllate ha scoperto che alcune specie di funghi possono produrre metano. Questo risultato è importante non solo in ambito biologico ma anche in ambito climatico, visto che il metano è un gas serra molto più potente dell’anidride carbonica e che della rivoluzione industriale i suoi livelli in atmosfera sono triplicati, rendendo necessaria una conoscenza più approfondita su tutte le fonti possibili (red).Anche i funghi producono metano: è questa la sorprendente conclusione di uno studio pubblicato su “Nature communications” da Frank Keppler e colleghi del Max-Planck Institut per la chimica, a Mainz, destinata a rivoluzionare non solo le conoscenze di chimica e di biologia, ma anche gli studi sul clima.Il metano è un potente gas serra, 25 volte più efficace dell’anidride carbonica, e dalla rivoluzione industriale la sua concentrazione in atmosfera è triplicata: in poco più di 150 anni, i valori di concentrazione nella troposfera sono passati da 715 parti per miliardo in volume (ppbv) a 1800 ppbv. Le fonti di questo gas dovrebbero essere quindi tenute sotto stretto controllo. Attualmente, le stime parlano di una media di 500-600 teragrammi di metano immessi in atmosfera ogni anno, anche se rimane sconosciuta l’entità delle variazioni da un anno con l’altro.Funghi della classe dei basidiomiceti: questi organismi sono in grado di produrre metano con meccanismi per ora sconosciuti (Reg McKenna/Flickr/Creative Commons)Ma quali sono i meccanismi di formazione di questo gas? In passato si riteneva che il metano potesse formarsi solo per decomposizione di materiale organico in carenza di ossigeno. Questa convinzione è stata poi confutata dallo stesso gruppo di Keppler, che nel 2006 ha dimostrato come in realtà anche alcune specie di piante possano produrre metano in un ambiente ricco di ossigeno. Da allora l’interesse dello scienziato tedesco si è concentrato sulla ricerca di altre fonti nascoste e finora sconosciute.In quest’ultimo studio, gli scienziati hanno esaminato otto differenti specie di funghi appartenenti alla classe dei basidiomiceti. In questo modo hanno osservato il rilascio di metano usando un substrato di coltura marcato con isotopi: il glucosio nel terreno conteneva infatti una certa percentuale di C-13, un isotopo del carbonio che è stato poi rilevato nel metano rilasciato, al posto del C-14.Tutto questo ha consentito di stabilire che il metano era effettivamente prodotto dai funghi, dal momento che è stato possibile escludere il coinvolgimento nel processo di archea, microrganismi di cui è nota la capacità di produrre questo gas serra. Inoltre si è verificato che effettivamente il processo dipende dalle sostanze nel mezzo di coltura.
“Secondo i nostri studi precedenti, la quantità di metano liberato dai funghi dovrebbe essere piuttosto bassa rispetto a quello liberato da altre fonti. Quindi il loro contributo al riscaldamento globale dovrebbe essere trascurabile”, ha commentato Keppler.
Invece si deve ancora stabilire il rapporto tra i funghi e i batteri con cui spesso si associano. Molti batteri infatti usano come fonte di energia proprio il metano, ossidandolo per trasformarlo in acqua e anidride carbonica.Il grosso punto interrogativo, sottolineano gli autori dello studio, riguarda infine i meccanismi biochimici che consentono ai funghi di produrre metano, un tema che dovrà essere affrontato in successive ricerche, probabilmente con un respiro più interdisciplinare.
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