CRIPTOPIRROLURIA
Più che di una malattia si tratta di una possibile causa di future malattie, di una disfunzione metabolica che
spesso non provoca alcun particolare disturbo ma che, se abbinata a particolari fattori nocivi può provocare
seri problemi di salute. In effetti, anche se in realtà è stata scoperta quasi 50 anni fa dal medico americano
C.Pfeiffer (che le aveva attribuito il nome di “malvaria”, come è ancora chiamata nei paesi anglosassoni), finora
era nota praticamente solo nell’ambito della medicina ortomolecolare e nutrizionale, e si riteneva fino a poco fa
che si trattasse di una condizione rara. Solo da poco si è scoperto quale sia in realtà il vastissimo impatto a
livello clinico della criptopirroluria.
Si tratta di una condizione determinata geneticamente, in cui vi è un’alterata degradazione dell’emoglobina e
della mioglobina (sembra che si tratti di un forma, in precedenza non identificata, del gruppo dei problemi di
porfiria non acuta). Tale difetto provoca una presenza di pirroli e porfirine nell’urina; ai pirroli sono legate, e
vengono pertanto eliminate con l’urina, sostanze necessarie per l’organismo, come la vitamina B6 e lo zinco, il
che provoca una forte carenza di queste sostanze e, in misura minore, anche di altre (vit. B3, vit.C, mangano e
magnesio, acidi grassi insaturi). In molti, questa situazione passa del tutto inosservata, senza causare
particolari problemi; ma in alcuni casi, questa già forte carenza di sostanze, in particolare se ulteriormente
aggravata da ulteriori fattori nocivi, può essere la causa di seri disturbi. L’unica “cura” consiste nell’integrare
le sostanze mancanti, riequilibrando il metabolismo. A quanto si stima, sarebbe affetto da criptopirroluria
circa il 12% della popolazione generale sana, con una prevalenza delle donne. Nella popolazione già alle prese
con problemi di salute, le percentuali si sono rivelate molto superiori. Dati recenti indicano che la
criptopirroluria potrebbe essere presente nel:
50% dei casi di tumore, 47% dei disturbi psichici (in particolare nei casi di depressione, autismo e
schizofrenia), 25% dei bambini affetti da ADD e ADHD (deficit d’attenzione ed iperattività), 79% dei soggetti
allergici, 79% dei soggetti affetti da sclerosi multipla, 37% degli alcolizzati. Forti percentuali si hanno anche in
coloro che soffrono di malattie autoimmuni e di problemi ormonali.
I sintomi che possono indicarne la presenza, se presenti in numero consistente, sono:
irritabilità, insonnia, stanchezza, disturbi della memoria, sistema immunitario debole, cefalea, sindrome del
tunnel carpale, intolleranza all’alcol, tristezza, depressione e psicosi, affezioni dermatologiche, acne, capelli fini,
intolleranza alla luce del sole, colorito giallastro-marrone chiaro, dolori muscolari, osteoarticolari,
lombosciatalgia, livelli bassi di testosterone, sindrome premestruale, problemi con la tiroide, con i livelli di
zucchero nel sangue (si hanno in particolare problemi di assimilazione del fruttosio), allergie, intolleranza al
glutine ed altri.
Si tratta di sintomi molto diffusi, che possono essere provocati da numerose possibili cause, ma vale la pena di
prendere in considerazione anche la criptopirroluria come possibile causa, il che invece non avviene poiché
quasi nessuno ne ha sentito parlare.
Il gran numero di possibili problemi è dovuto all’importanza per l’organismo della vitamina B6 e dello zinco
(sostanze necessarie molti processi fisiologici). La mancanza di vit.B6 provoca per es. anche una carenza di
vit. B3, la mancanza di zinco provoca, tra l’altro, anche un accumulo di rame in quantità dannose. Vengono
inoltre a mancare, seppure in misura minore, anche cromo, mangano, magnesio ed altre sostanze.
DIAGNOSI: mediante l’individuazione di pirroli nell’urina. E’ possibile effettuare la diagnosi presso laboratori
diagnostici specializzati; in Italia non ne conosco (se qualcuno li conoscesse sarei grata se potesse
comunicarmene l’indirizzo, eviterei così di dover sempre ricorrere a laboratori svizzeri, tedeschi o olandesi).
TERAPIA: consiste nell’assumere vit. B6 e zinco, in forma particolare ed in quantità impossibili da ottenere
con l’alimentazione, per quanto sana e mirata. È necessario ricorrere ad integratori. Sembra facile ma in realtà
è bene ricorrere ad un medico esperto in questa tematica perché le dosi vanno aumentate gradualmente, in base
alle reazioni, ed un inizio con dosi troppo elevate potrebbe provocare disturbi non irrilevanti. E’ inoltre
necessario evitare, per quanto possibile, sostanze che interagiscono negativamente sul metabolismo della vit. B6
e dello zinco: alcol e numerosi farmaci, ad esempio vaccini, antibiotici, pillola anticoncezionale, determinati
antidepressivi, ed anche alcune sostanze naturali contenute in integratori alimentari, come il rame, e il
betacarotene
Si tratta peraltro di una tematica ancora in evoluzione, in cui probabilmente ci aspettano ulteriori sorprese
quanto all’importanza di questa condizione.
1) SCLEROSI MULTIPLA
La sclerosi multipla è una malattia cronica che causa il deterioramento del rivestimento protettivo delle
cellule nervose (guaina mielinica) dei nervi nel cervello e nella spina dorsale, provocando un indurimento delle
varie parti del sistema nervoso e lo sviluppo di cicatrici sui nervi lesi. Esiste una teoria che considera la sclerosi
multipla una malattia autoimmune nella quale il corpo attacca se stesso a causa di un errore nella trasmissione
di un messaggio.
Le ricerche si concentrano principalmente sul sistema immunitario e particolarmente sui linfociti T. Vengono
effettuate ricerche sulle cellule gliali (che producono la mielina) per le loro proprietà di fornire cellule sane
dopo le malattie. Sembra che la mielina si deteriori più rapidamente di quanto le cellule gliali impieghino per
sostituirla. Non c’è un singolo gene responsabile della sclerosi multipla; tuttavia, benché il rischio sia minimo,
sembra che ci sia una suscettibilità ereditaria alla malattia. I geni responsabili potrebbero essere più di uno.
Anche le associazioni con l’alimentazione sono attualmente oggetto di studio.
La sclerosi multipla è una delle malattie neurologiche più comuni tra i giovani adulti (tra i 20 e i 40 anni) e
colpisce tra le 250.000 e le 350.000 persone in America. Le donne sono più colpite degli uomini ed è stata
appurata una maggior incidenza della malattia nelle persone di origine nord-europea. Sono stati diagnosticati
casi di sclerosi multipla anche a bambini e anziani. La causa della malattia è ancora sconosciuta, benché esista
un legame con la malnutrizione, lo stress emotivo e le infezioni. Questo ha fatto nascere l’ipotesi di un fattore
ambientale che lega l’insorgere della malattia al modo in cui ogni individuo fa fronte a questo fattore.
La sclerosi multipla può avere diversi gradi di gravità, di longevità, di durata degli attacchi e dei periodi di
remissione. La malattia progredisce lentamente e può sparire per alcuni periodi di tempo ma ritorna con
intermittenza, solitamente in forma aggravata.
Anche i sintomi variano da un individuo all’altro. Inizialmente la malattia si manifesta con stanchezza, disturbi
visivi (visione sdoppiata e punti ciechi), intorpidimento e formicolio, disturbi della parola, vertigini, disordini
alla vescica e all’intestino, debolezza, perdita della coordinazione (difficoltà nel camminare, trascinamento dei
piedi), paralisi, perdita dell’equilibrio e instabilità emotiva. E’ interessante anche notare che la carenza di
magnesio nelle persone normali provoca spasmi muscolari, debolezza, contrazioni muscolari e incontinenza
urinaria, tutti sintomi caratteristici della sclerosi multipla. La malattia di Lyme dà gli stessi sintomi della
sclerosi multipla.
E’ stato dimostrato che gli elementi nutritivi e altre sostanze naturali possono rallentare o perfino
prevenire lo sviluppo della sclerosi multipla. Gli studi effettuati con le autopsie hanno mostrato che esistono
gravi carenze di lecitina nel cervello e nella guaina mielinica che ricopre i nervi. Le piccole quantità di lecitina
presenti erano anormali e contenevano acidi grassi saturi invece che insaturi. I malati di sclerosi multipla
hanno probabilmente un fabbisogno più alto delle sostanze nutritive necessarie per la produzione di lecitina,
tra cui la vitamina B6 (50 mg al dì), la colina, l’inositolo, gli acidi grassi essenziali e il magnesio (50 mg al dì).
I risultati di alcuni studi hanno dimostrato che l’Wobe-Mugos, un gruppo di enzimi pancreatici e un enzima
estratto dall’ananas, possono migliorare i sintomi della sclerosi multipla. E’ stato dimostrato che l’aminoacido
glicina favorisce il controllo muscolare e la carnitina è efficace nei confronti della debolezza muscolare. Anche il
SOD, il LIPSOD e Poly(A)/Poly(B), derivati sintetici dell’acido poliribonucleico, possono migliorare i sintomi
della sclerosi multipla.
L’assunzione quotidiana di vitamina E (100 UI tre volte al dì), complesso B (25 mg al dì), vitamina C (1 g tre
volte al dì) e zinco (15 mg al dì) possono dare risultati positivi. In alcuni casi è stata somministrata la vitamina
B12 per aumentare la stabilità nello stare in piedi e nel camminare.
Il fabbisogno ereditario di vitamina D può portare alla sclerosi multipla. La vitamina è fondamentale per
un buon sviluppo del sistema nervoso, e i tessuti nervosi poco resistenti possono cedere una volta arrivati all’età
adulta. L’utilizzazione del calcio dipende dalla presenza della vitamina D. Le persone affette da sclerosi
multipla da molto tempo non possono beneficiare della vitamina, invece, il paziente giovane che inizia a
mostrare i sintomi, può rallentare o perfino fermare l’avanzare della malattia con questa vitamina.
Le donne incinte carenti di acido linolenico possono passare lo stesso disturbo al feto, rendendo il cervello e la
spina dorsale sensibili alla distruzione degli strati protettivi intorno alle fibre nervose. Il disturbo può non
manifestarsi sino ai 15 o 16 anni, ossia fino a quando il cervello non è pienamente sviluppato.
Per curare la sclerosi multipla, il dott. Frederick Klenner di Reidsville, North Carolina, usa dosi massicce di
vitamine del complesso B e altre sostanze nutritive, tra cui minerali, acidi grassi insaturi e aminoacidi.
Ai malati di sclerosi multipla viene consigliata una dieta ricca di oli di semi, pesce, verdure, frutta, cereali
integrali, vitamine, minerali (preferibilmente in forma di orotato) e quantità estremamente limitate di grassi
saturi (non oltre i 15 g al dì), zuccheri e alimenti confezionati (soprattutto quelli che contengono grassi saturi).
Una dieta a basso contenuto di grassi (latticini non grassi), iniziata prima che la malattia provocasse invalidità,
ha permesso al 95% delle persone che hanno partecipato allo studio di vivere più a lungo senza sintomi.
Quando la dieta conteneva una percentuale di grassi saturi inferiore ai 15 g i risultati sono stati ancora migliori.
Il consumo di grandi quantità di fibre è importante per la stitichezza che può essere risolta bevendo molti
liquidi e seguendo una dieta a base di alimenti integrali non raffinati.
Gli oli di semi, specialmente quello di cartamo, germe di grano, girasole, mais, soia, sesamo ed enotera (500
mg al dì), tutti ricchi di acido linolenico, sono fonte di acidi grassi insaturi (omega 6), importanti per lo sviluppo
e l’integrità del cervello e del midollo spinale. L’assunzione giornaliera di due cucchiai di olio di semi ha
diminuito la gravità e aumentato i periodi di remissione nei malati di sclerosi multipla. E’ importante che ci sia
un equilibrio tra gli acidi grassi omega 3 e quelli omega 6; 1000 mg di olio di pesce migliorano i sintomi della
sclerosi multipla ed equilibrano gli oli omega 6. E’ possibile usare anche l’olio di colza (che contiene omega 3 e
omega 6) e l’olio di lino (contiene una maggior percentuale di omega 3 rispetto all’olio di pesce).
Bisognerebbe considerare attentamente le allergie ad un alimento particolare ed eliminarlo dalla dieta; il
glutine del grano e il latte sono allergeni comuni. E’ consigliabile evitare il cioccolato, gli alimenti speziati, il
caffè e il sale. L’alcool e il fumo dovrebbero essere evitati. L’alcool ostacola la trasformazione degli acidi grassi
insaturi, aumenta i grassi saturi presenti nel sangue, distrugge diverse vitamine B e aggrava i sintomi di sclerosi
multipla. Il fumo ha effetti controproducenti su una dieta ad alto tenore di acidi grassi insaturi, abbassa i livelli
di vitamina C nel sangue e aggrava temporaneamente i sintomi della sclerosi multipla.
I malati di sclerosi multipla dovrebbero curare particolarmente i periodi di riposo e di esercizio, per
diminuire la stanchezza. L’esercizio fisico dovrebbe combattere la stanchezza del malato di sclerosi multipla e
non crearla. Il calore del corpo dovrebbe rimanere stabile, si suggerisce per esempio di nuotare lentamente
nell’acqua fresca. Consultare un medico prima di iniziare qualsiasi tipo di attività fisica. Lo yoga aiuta i
muscoli a mantenersi elastici (vedi la Parte II).
Sono stati riportati casi di medici che hanno curato con successo pazienti affetti da sclerosi multipla con
un’integrazione di alte dosi di vitamine e minerali e una dieta controllata. I cibi ricchi di grassi saturi vengono
eliminati e sostituiti con cibi contenenti acidi grassi insaturi. I cibi confezionati, come preparati per dolci,
formaggi, pasticcini e altri prodotti industriali, devono essere evitati, perché contengono quantità nascoste o
sconosciute di grassi saturi. Ai pazienti viene anche consigliato di mangiare pane e cereali integrali e di
prendere germe di grano o vitamina E per impedire che gli oli insaturi siano ossidati una volta entrati
nell’organismo.
I risultati osservati sui pazienti sono stati una riduzione nel numero delle ricadute, più energia, la capacità di
continuare a camminare e a lavorare e un aumento della speranza di vita. Il trattamento è stato iniziato nelle
prime fasi della malattia, quando i sintomi erano scarsi e poco evidenti; il 90- 95% dei casi sono rimasti
immutati o addirittura migliorati durante i venti anni seguenti.
Ottimi integratori possono essere il carotenoid complex, omega3, flavonoid complex, cal mag, cruciferous,
acidophilus e tree en en
Ho già affrontato con ottimi risultati la sclerosi multipla, attraverso unprogramma nutrizionale mirato che ha
come effetto quello di migliorare la salute generale dell’organismo e gli effetti collaterali delle terapie , come la
regolarizzazione degli anticorpi tiroidei, la stanchezza cronica a la stabilizzazione della situazione.
Scrivetemi per suggerimenti e impostazione programma.
ELEMENTI NUTRITIVI CHE POSSONO DARE RISULTATI POSITIVI NELLA CURA DELLA
SCLEROSI MULTIPLA:
Organi Sostanza Quantità*
Cervello/Sistema nervoso Beta-carotene 25.000 UI
Complesso B 25-100 mg 3 volte al dì
Vitamina B1 100 mg al dì
Vitamina B2 150 mg al dì
Vitamina B6 50-100 mg 3 volte al dì
Vitamina B12 100 mcg 2 volte al dì
Inositolo
Colina 700-1400 mg al dì
Fosfatidil-colina
colina
Niacina 100 mg al dì
Acido pantotenico 100-200 mg al dì
Vitamina C con bioflavonoidi 1000-5000 mg nel corso della giornata
Vitamina D 800-1200 UI al dì
Vitamina E 100 UI 3 volte al dì
Vitamina K 200 mcg con i pasti
Coenzima Q10 30 mg 2 volte al dì
Calcio chelato 2000-3000 mg al dì
Ferro
Germanio 200 mg al dì
Magnesio chelato 1000-1500 mg al dì
Potassio 300-1000 mg al dì
Manganese 25 mg al dì
Rame
Selenio 150-300 mcg al dì
Zinco 15 mg al dì
Fosforo 900 mg al dì
Kelp 5-10 compresse al dì
LIPSOD
Zolfo 500 mg 3 volte al dì
Proteine Aminoacidi in forma libera
L-carnitina Secondo le dosi prescritte
L-leucina Secondo le dosi prescritte
L-valina Secondo le dosi prescritte
L-glicina Secondo le dosi prescritte
L-isoleucina Secondo le dosi prescritte
Acidi grassi insaturi Olio di enotera, 500 mg
Lecitina 1 cucchiaio 3 volte al dì prima dei pasti
prima dei pasti
Acidophilus 1 cucchiaio 2 volte al dì
Enzimi proteolitici Tra i pasti
Enzimi pancreatici
Lievito di birra Secondo le dosi prescritte
http://guestbook.webtool.it/Default.aspx?idutente=2557&idconfig=1216
SCHEDE TERAPEUTICHE: SCLEROSI MULTIPLA (SM)
Sommario
Definizione
Approccio Medico Ufficiale
Eziologia
La ricerca di Elvin A. Kabat (1914-2000)
News
Cura
Scala EDSS (Expanded Disability Status Scale)
Approccio Olistico
Nuove scoperte assai interessanti
L’approccio della dott.ssa Kousmine
La teoria del dott. Paolo Zamboni
Una formulazione teorica a cura del Progetto Caduceo
Esercizi per un corretto allenamento fisico
Stretching e SM
MsYoga e SM
Testi per approfondire
Siti per approfondire
Importante: quanto qui proposto fa parte di un approccio olistico alla malattia, pertanto relativamente nuovo,
che si è dimostrato efficace. Non asseriamo, con questo, che queste scoperte siano state scientificamente
confermate e che rappresentino la verità in assoluto. Vi incoraggiamo perciò a studiare, sperimentare, e trovare
la verità da voi stessi.
Ricordiamo che le informazioni fornite sono ad esclusivo scopo informativo e non sostituiscono il medico a cui
bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.
DEFINIZIONE
Tratta dal sito: http://utenti.lycos.it/gasco/id250.htm
La sclerosi multipla è una delle più comuni malattie che colpiscono il Sistema Nervoso Centrale (cervello e
midollo spinale). La SM è una patologia infiammatoria demielinizzante. La mielina è una sostanza composta da
acidi grassi che riveste i nervi, similmente a quanto avviene nel rivestimento dei fili elettrici, e questa sostanza
consente la trasmissione rapida e coordinata degli impulsi. Sono la velocità e l’efficienza con le quali questi
impulsi nervosi sono condotti che consentono l’esecuzione di movimenti armonici, rapidi e coordinati con poco
sforzo conscio.
Nella sclerosi multipla, la perdita di mielina (demielinizzazione) è accompagnata da una alterazione dell’abilità
dei nervi a condurre gli impulsi elettrici da e per il cervello, e questa alterazione produce i vari sintomi presenti
nella SM.
Le aree in cui si verifica la perdita della mielina (placche o lesioni) appaiono come aree indurite (cicatrici): nella
sclerosi multipla queste cicatrici appaiono in tempi ed in aree diversi del cervello e del midollo cerebrale – ed il
termine sclerosi multipla significa letteralmente, cicatrici multiple.
La mielina dei nervi del Sistema Nervoso Autonomo è chimicamente differente da quella del Sistema Nervoso
Centrale ed è prodotta da differenti cellule, pertanto questo sistema non è generalmente interessato dalla
malattia.
APPROCCIO MEDICO UFFICIALE
EZIOLOGIA
Tratta dal sito http://utenti.lycos.it/gasco/id254.htm
La causa della sclerosi multipla non è ancora conosciuta ma, in tutto il mondo, migliaia di ricercatori stanno
meticolosamente mettendo assieme tutti i pezzi di questo complicato puzzle. Nella SM, il danno alla mielina può
essere provocato da una risposta anormale del sistema immunitario della persona colpita, il quale normalmente
difende il corpo dagli organismi invadenti (batteri e virus).
Molte caratteristiche della SM suggeriscono l’ipotesi di malattia ‘auto-immune’, nella quale il corpo attacca le
proprie cellule e i propri tessuti, che nel caso della SM è la mielina. I ricercatori non sanno che cosa scatena
l’attacco alla mielina, essi pensano che si tratti di una combinazione di diversi fattori. Una teoria suggerisce
l’ipotesi che un virus, presente nel corpo in stato quiescente, possa svolgere un ruolo primario nello sviluppo
della malattia e possa disturbare il sistema immunitario oppure indirettamente instigare il processo
autoimmunitario.
Nel tentativo di identificare un virus della SM sono state condotte molte ricerche, anche se è probabile che un
virus comune, quale quello del morbillo o quello dell’herpes, possa agire da fattore scatenante la SM. Questo
fattore scatenante attiva i linfociti nella corrente sanguigna che entrano nel cervello rendendo vulnerabili i
meccanismi di difesa del cervello (cioè la barriera emato-cerebrale). Dopo essere penetrate all’interno del
cervello queste cellule attivano altri elementi del sistema immunitario in modo tale che essi attaccano e
distruggono la mielina.
Inoltre, vi è evidenza che la SM si verifica con maggiore frequenza fra le persone che presentano una
suscettibilità genetica alla SM. In realtà, queste teorie sono complementari. Un virus comune potrebbe indurre
il sistema immunitario ad attaccare e a danneggiare la mielina del sistema nervoso centrale, in una persona che
ne è geneticamente suscettibile.
La ricerca di Elvin A. Kabat (1914-2000)
Tratto da: www.sclerosi-multipla.com
Per tutto il 20° secolo, la ricerca continuò a indagare su quale fosse l’esatta fisiopatologia della SM, con metodi
investigativi che sono divenuti sempre più sofisticati, parallelamente allo sviluppo tecnologico. Nel corso del
1940, il Dr Elvin Kabat esaminò la risposta immunitaria osservata nella SM. Presso il Dipartimento di
Neurologia della Columbia University, USA, Kabat utilizzò il metodo dell’elettroforesi, di recente scoperta, per
studiare i sieri di pazienti affetti da SM.
Kabat confrontò il tracciato elettroforetico delle proteine del liquido cefalo-rachidiano (LCR) con quello del
siero di pazienti affetti da SM ed evidenziò che il LCR dei pazienti con SM presentava un aumento relativo
delle gamma-globuline. L’immagine (in basso) riproduce il tracciato elettroforetico riscontrato da Kabat, con
un chiaro aumento della banda delle gamma-globuline, presente nel campione dei pazienti affetti da SM.
Le ricerche effettuate da Kabat confermarono la natura immunologica della SM, un concetto postulato già
dall’inizio del 19° secolo. Le ricerche successive hanno tentato di spiegare il motivo per il quale il sistema
immunitario genera questa risposta inappropriata, ed i potenziali trattamenti si sono focalizzati sul tentativo di
sopprimere l’attività immunologica che porta alla demielinizzazione.
NEWS
Tratto dal sito www.neurologia.it/sclerosi_multipla/sclerosi_multipla_info.html
La sclerosi multipla è una frequente causa di disabilità acuta e cronica in persone di giovane e media età.
Generalmente si manifesta per la prima volta tra i 15 e i 50 anni con una massima incidenza in giovani adulti,
colpendo due volte più donne che uomini. Non si conoscono cause specifiche, anche se fattori genetici sembrano
coinvolti nella predisposizione a sviluppare la malattia. Essa è dovuta alla nascita spontanea e acuta di
circoscritti focolai infiammatori in cui il sistema immunitario promuove un attacco (reazione autoimmune)
verso una proteina (mielina) del sistema nervoso centrale. L’infiammazione acuta rallenta la trasmissione degli
impulsi elettrici lungo le connessioni nervose, preservandone comunque la struttura.
Nei primi anni della malattia l’infiammazione spesso regredisce spontaneamente, con un conseguente
miglioramento o una remissione completa dei sintomi. Per questa dinamica la forma clinica più frequente è
quella a ‘ricadute e remissioni’. Con un maggior numero di ricadute le remissioni sono meno complete, a causa
di un danneggiamento anche strutturale del tessuto nervoso. In questo modo, in una parte dei pazienti si può
manifestare un lento peggioramento anche senza nuove ricadute (decorso secondariamente cronico
progressivo). Solo una minoranza dei pazienti presenta dalle prime fasi della malattia un peggioramento lento e
continuo (decorso primariamente cronico progressivo).
I sintomi dipendono dalla localizzazione dei focolai infiammatori; possono essere colpite tutte le regioni del
sistema nervoso centrale che contengono mielina. Un frequente sintomo iniziale è un transitorio annebbiamento
della vista di un occhio (neurite del nervo ottico o neurite retrobulbare). Altri sintomi frequenti sono la visione
sdoppiata (diplopia), disturbi dell’equilibrio e della coordinazione dei movimenti (atassia), tremore, disturbi
dell’articolazione delle parole (disartria), paralisi e spasticità muscolari e disturbi della sensibilità, con
un’alterazione della sensibilità cutanea spesso accompagnata da formicolio o sensazioni sgradevoli al tatto.
Mentre una parte dei pazienti ha poche ricadute e si stabilizza spontaneamente con scarsi sintomi o nessuno, in
altri pazienti la malattia progredisce causando una graduale disabilità con la minaccia di una grave
compromissione o perdita della capacità di camminare; possono, inoltre, verificarsi difficoltà del controllo della
vescica e disturbi della funzione sessuale.
La farmacoterapia dei sintomi acuti si basa sul controllo dell’infiammazione acuta con i corticosteroidi
(preferibilmente ad alto dosaggio ed endovena per pochi giorni), che abbreviano la durata e accelerano la
remissione dei sintomi. In questo modo si ha un minimo di effetti collaterali, al contrario di quello che avviene
nella terapia prolungata con corticosteroidi, che non è indicata nella sclerosi multipla in quanto inefficace.
La ricerca clinica degli ultimi anni ha prodotto un significativo progresso nella dimostrazione dell’efficacia di
farmaci preventivi diretti a ridurre la frequenza delle ricadute e a rallentare il decorso clinico. Sono farmaci
immuno-modulatori, perché riducono l’intensità con la quale il sistema immunitario attacca il sistema nervoso.
I farmaci più affermati sono i Beta-Interferoni, molecole fisiologiche prodotte dall’organismo stesso che
regolano le risposte immunitarie. Esistono tre preparazioni farmacologiche (Beta-1a: Avonex®, Rebif®; Beta-
1b: Betaferon®) che sono state studiate (studi controllati e randomizzati a doppio cieco) in pazienti con forme a
ricaduta e remissione; per una preparazione (Betaferon®) è stata dimostrata l’efficacia anche nelle forme
secondariamente croniche progressive.
Tutte le preparazioni riducono la frequenza delle ricadute, rallentano la progressione della malattia e riducono
il numero di focolai infiammatori visibili con la risonanza magnetica. Un altro farmaco immuno-modulatore è
il Copolimero 1 o Glatiramer, che ha attività simile a quella degli interferoni e consiste di una miscela di
aminoacidi che simulano la composizione di una proteina della mielina, riducendo così la reazione del sistema
immunitario contro la mielina del sistema nervoso. La situazione attuale dei dati non permette un giudizio di
preferenza per uno degli immuno-modulatori descritti; indicazioni sicure a questo riguardo deriveranno dagli
studi di comparazione diretta in corso, di cui finora sono stati pubblicati solo dati preliminari.
Esiste inoltre una serie di farmaci immunosoppressori (azathioprina, metotrexato, mitoxantrone,
ciclofosfamide) che bloccano globalmente la replicazione cellulare, rallentando così anche la reazione del
sistema immunitario. Essendo sostanze tossiche usate anche nella chemioterapia dei tumori, sono riservati a
casi di sclerosi multipla con progressione rapida e disabilitante che non rispondono sufficientemente ad un
farmaco immuno-modulatore. Inoltre, richiedono il controllo rigoroso di vari parametri clinici, per cui la loro
indicazione e la loro somministrazione sono riservate a centri clinici specializzati.
Il prossimo futuro vedrà la pubblicazione di ulteriori studi che confermeranno l’efficacia degli interferoni e la
determinazione del migliore punto d’inizio di questa terapia durante il corso della malattia. Gli studi finora
pubblicati indicano che una terapia precoce potrebbe essere utile per la prevenzione di ricadute e disabilità
neurologica. Inoltre, saranno studiate varie combinazioni dei farmaci attuali per incrementarne l’effetto e
raggiungere una stabilizzazione o un arresto della malattia nel maggior numero di pazienti.
CURA
Finora non esiste alcuna cura specifica per la sclerosi a placche, ma molti sintomi della malattia possono essere
alleviati e vari trattamenti si sono dimostrati assai utili.
Si pensa che la malattia sia di tipo autoimmmune, vengono pertanto usati rimedi tendenti a bloccare il Sistema
immunitario (immunosoppressori) affinché non continui a danneggiare la mielina. Non si conoscono rimedi
validi per ricostruire la mielina danneggiata.
Sono in corso numerose ricerche in questo campo. Il medico, il neurologo e l’Associazione locale della sclerosi a
placche www.aism.it saranno in grado di informarvi quando viene messo a disposizione un trattamento valido,
approvato dai medici.
SCALA EDSS (Expanded Disability Status Scale)
Secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quanto la malattia influisce sulla
qualità di vita del paziente può essere descritto in termini di impairment (insieme dei deficit neurologici
prodotti dalla malattia); disability (le limitazioni del paziente nelle attività della vita quotidiana), e handicap (le
limitazioni nelle attività sociali e lavorative).
Attualmente, il grado di severità della SM e, cioè, delle sequele neurologiche prodotte dal danno anatomico che
subisce il tessuto nervoso, si effettua tramite una serie di scale cliniche fra le quali, la più utilizzata è quella
seguente, proposta da Kurtzke e chiamata “Expanded Disability Status Scale” (EDSS).
EDSS: la scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla.
Tratta da M.D. Medicinae Doctor – n° 7 marzo 1997.
La disabilità neurologica, che dipende nei pazienti affetti da SM dall’attività lesiva del processo demielinizzante
a carico del Sistema nervoso centrale, viene valutata secondo una scala istituita come EDSS (Expanded
Disability Status Scale) dal neurologo americano Kurtzke nel 1983.
EDSS = 0: Paziente con obiettività neurologica normale demielinizzante.
EDSS da 1 a 3.5: Il paziente è pienamente deambulante, pur avendo deficit neurologici evidenti in diversi
settori (motorio, sensitivo cerebellare, visivo, sfinterico) di grado lieve o moderato, non interferenti sulla sua
autonomia.
Da un EDSS =4 in su, i disturbi della deambulazione diventano preponderanti per il calcolo della disabilità
secondo quanto segue:
EDSS = 4: Paziente autonomo, deambulante senza aiuto e senza sosta, per circa 500 metri.
EDSS = 4.5: Paziente autonomo, con minime limitazioni nell’attività completa quotidiana e deambulazione
possibile, senza soste e senza aiuto, per circa 300 metri.
EDSS = 5: Paziente non del tutto autonomo, con modeste limitazioni nell’attività completa quotidiana e
deambulazione possibile, senza soste e senza aiuto, per circa 200 metri.
EDSS = 5.5: Paziente non del tutto autonomo, con evidenti limitazioni nell’attività completa quotidiana e
deambulazione possibile, senza soste e senza aiuto, per circa 100 metri.
EDSS = 6: Il paziente necessita di assistenza saltuaria o costante da un lato (bastone, grucce) per percorrere 100
metri senza fermarsi.
EDSS = 6.5: Il paziente necessita di assistenza bilaterale costante, per camminare 20 metri senza fermarsi.
EDSS = 7: Il paziente non è in grado di camminare per più di 5 metri, anche con aiuto, ed è per lo più confinato
sulla sedia a rotelle, riuscendo però a spostarsi dal14 stessa da solo.
EDSS = 7.5: Il paziente può solo muovere qualche passo. E’ obbligato all’uso della sedia a rotelle, e può aver
bisogno di aiuto per trasferirsi dalla stessa.
EDSS = 8: Il paziente è obbligato alletto non per tutta la giornata o sulla carrozzella. Di solito ha un uso
efficiente di uno o di entrambi gli arti superiori.
EDSS = 8.5: Il paziente è essenzialmente obbligato alletto. Mantiene alcune funzioni di autoassistenza, con l’uso
discretamente efficace di uno od entrambi gli arti superiori.
EDSS = 9: Paziente obbligato a letto e dipendente. Può solo comunicare e viene alimentato.
EDSS = 9.5: Paziente obbligato a letto, totalmente dipendente.
EDSS = 10: Morte dovuta alla patologia.
APPROCCIO OLISTICO
Nuove scoperte assai interessanti
Da qualche tempo circola un libro molto interessante, The China Study, che consigliamo a tutti coloro che
desiderano avere informazioni aggiornate, e ampiamente documentate, sulla SM (per la recensione del libro
clicca qui.). Segue un breve brano:
Ora sappiamo come il nostro sistema immunitario può attaccare il nostro stesso organismo, mediante un
processo di mimetismo molecolare indotto da proteine animali che riescono a introdursi nella nostra
circolazione del sangue. Abbiamo anche alcune prove affascinanti che stabiliscono un legame fra la Sclerosi
multipla e il consumo di cibi di origine animale, specialmente di latticini.
Studi di intervento in ambito nutrizionale, hanno indicato che la dieta può aiutare a rallentare la Sclerosi
multipla e forse perfino a bloccarla. Attualmente disponiamo di un’ampia e approfondita gamma di prove del
fatto che una dieta a base di alimenti naturali vegetali è la migliore per il diabete e per le malattie autoimmuni.
L’approccio della dott.ssa Kousmine
La dott.ssa Kousmine sosteneva che la Sclerosi, diffusa sopratutto in questi anni, fosse una malattia del
benessere, legata al fatto che i cibi vengono preparati con procedimenti chimici industriali che ne alterano la
composizione originale. In particolare si riferiva all’olio, che ora non più preparato a freddo, ma ad alte
temperature che distruggono vitamine e principi nutritivi.
Anche noi consideriamo una dieta sana (ad es. come descritto nelle nostre Direttive alimentari) un grande aiuto
per chi ha la SM. Basterebbe usare solo olio spremuto a freddo, eliminare margarine e tutto ci che contiene
grassi idrogenati. Questi grassi sono dannosissimi perché aumentano il colesterolo cattivo e sono contenuti nei
cibi confezionati, gelati, patatine, biscotti, fette biscottate e schifezze varie.
Suggeriamo la lettura delle cinque pagine di commenti sulla SM nel blog:
http://www.sclerosi.org/forum/viewtopic.php?t=452&postdays=0&postorder=asc&start=0
Tutto questo per convalidare il fatto che i dolori compaiono quando nel corpo vi è un eccesso di sostanze
tossiche e di acido urico.
URL in collegamento con: www.kousmine.it/index.php
Sclerosi Multipla: si può fare di più
Che cos’è la sclerosi multipla
Nuovi concetti nella Sclerosi Multipla: Il fattore nutrizione determinante nella guarigione
Il Metodo Kousmine Classico
Il Metodo Kousmine Integrato
Ionorisonanza: La nuova Terapia nelle Malattie Neurologiche
Una Testimonianza
Malattie Autoimmuni
La teoria del dott. Paolo Zamboni
Il dott. Paolo Zamboni ha riscontrato restringimenti nelle vene che portano via il sangue dal cervello in tutti i
malati di SM e in nessuno dei soggetti sani. Ha definito questa anomalia venosa col nome di “CCSVI”, ovvero
“Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale”.
Dettagli in: http://sm-ccsvi.com/tag/paolo-zamboni/
Una formulazione teorica a cura del Progetto Caduceo
Sembrerebbe che sia presente una quantità minima di un agente patogeno che avvelena la membrana aracnide,
alcune zone della sostanza bianca del cervello, del cervelletto e del midollo spinale, comprendendo anche il
Sistema Nervoso Centrale.
— Alcune riflessioni per chi fosse interessato all’eziologia della SM —
A cura del dr. Mario Rizzi – Coordinatore del Progetto Caduceo.
1. L’intelligenza che sta dietro al sistema immunitario vanta qualche miliardo di anni di esperienza in più che
non quella dell’uomo, pertanto se agisce in un certo modo lo fa perché vi sono dei motivi ben precisi, anche se
per ora all’uomo sconosciuti. A mio giudizio questo è un presupposto fondamentale, purtroppo spesso non
considerato nella sua validità.
2. Se nelle affezioni di SM il sistema immunitario distrugge la mielina (vedi anche la conferma data dal Kabat,
lo fa perché la medesima contiene delle sostanze che devono essere eliminate.
3. Il motivo per cui la mielina contiene delle sostanze indesiderabili si può ricercare in un agente patogeno che,
letteramente, la “avvelena” con il suo metabolismo. Pertanto i tentativi di sopprimere l’attività immunologica
che porta alla demielinizzazione non rappresenta la vera e profonda soluzione della patologia.
4. Se tale agente non è ancora stato individuato lo si deve al fatto che gli strumenti a disposizione non sono
sufficientemente perfezionati (anche nel passato non si sono viste cose che oggi possiamo vedere!), oppure
perché si è localizzato oltre la barriera ematica cerebrale, cosa che la Medicina Naturale ritiene possibile
quando sono presenti nell’organismo delle tracce di minerali pesanti, ad es. il mercurio di cui è stato scritto:
“Il destino organico del vapore di mercurio, una volta assimilato, è la conversione nella forma ionica ad opera
di una catalasi ematica tissutale. La forma metallica Hg0 è fortemente liposolubile ed è in grado di superare
direttamente la barriera emato-encefalica e placentare, dando origine a forme di sequestro dovute alla
ionizzazione in tali tessuti ed alla conseguente impossibilità per la molecola di fuoriuscirne”
(www.aimo.it/odontoiatria11.html).
5. Vi sono apparecchiature e metodologie diagnostiche che la Medicina Accademica non riconosce (ad es. il
Vega Test Expert>), ma hanno una loro indiscutibile validità. A tal proposito è giusto considerare come
attualmente la Medicina Ufficiale non conosca tutto, e tutto non possa giustamente valutare. Infatti, ad es., non
è in grado di spiegare come hanno fatto gli animali liberi, nella zona colpita dallo Tsunami, a prevedere il
disastro e ritirarsi nell’entroterra per salvaguardare la loro vita.
6. Con tali metodologie abbiamo appurato, analizzando diversi casi, che alla base della SM vi è debolissima
infezione di Clostridium Tetani. La cosa ci è sembrata assai interessante perché trova un riscontro logico nel
fatto che il tetano, come malattie, produce degli spasmi (contrazioni + rilascio), mentra nella SM viene proposta
solo la fase di contrazione.
Proposta di cura a seguito della formulazione teorica del Progetto Caduceo
Siamo partiti dal presupposto che nella SM è presente una sintomatologia assai simile a quella dell’infezione di
tetano; è infatti manifesta l’azione spasmodica, ma solo nella fase contrattiva. Le nostre ricerche e
sperimentazioni ci hanno portato alla conclusione che per curare la SM, almeno nei casi iniziali, è necessario
agire con due approcci contemporanei:
aumentare l’attività del Sistema Immunitario (solitamente assai ridotta a causa delle cure mediche
tradizionali),
eliminare l’agente patogeno disturbante.
In alcuni casi iniziali l’approccio citato ha dato ottimi risultati, nei casi avanzati pare abbia bloccato il decorso
della malattia.
Data la delicatezza dell’argomento forniremo i dettagli delle nostre ricerche solo a coloro che si faranno
riconoscere come medici o terapeuti professionisti. In altre parole, se desideri ricevere tali informazioni dovrai
fornirci:
nome e cognome,
professione
Se vuoi richiedere le informazioni scrivi a:
buona-salute@libero.it
Assicuriamo che i dati forniti verranno custoditi con la massima riservatezza e non ceduti a terzi nel modo più
assoluto. Potrai richiedere in ogni momento che vengano modificati o cancellati facendone richiesta al
coordinatore
mario.rizzi@tin.it
ESERCIZI PER UN CORRETTO ALLENAMENTO FISICO
Stretching e Sclerosi Multipla
Cos’è propriamente lo stretching e a cosa serve per chi ha la SM? Il termine inglese, come spiega il medico
fisiatra che introduce il video, significa «allungamento» o «stiramento». Lo stretching, infatti, utilizzato
comunemente nella pratica sportiva, consiste in un insieme di esercizi di allungamento muscolare che
coinvolgono anche tendini, ossa e articolazioni. Dettagli nel sito:
http://aism.axenso.com/approfondimenti-con-lesperto/stretching-e-sclerosi-multipla.html
MsYoga e Sclerosi Multipla
Msyoga è un programma di allenamento di yoga specificamente sviluppato per persone con Sclerosi multipla
che è stato elaborato sviluppato da professionisti di spicco nel settore in Svizzera: a partire da esercizi singoli
specifici sono stati derivati due programmi di allenamento completi che tengono conto delle differenti
costituzioni personali delle persone colpite.
Il programma è stato sviluppato da professionisti di spicco nel settore in Svizzera. Assieme a Margareta Stühl
del Centro svizzero di Yoga e al Professor Dr. med. Jürg Kesselring, specialista FMH in neurologia al Centro di
riabilitazione Clinica Valens, abbiamo elaborato un programma di allenamento completo partendo da singoli
esercizi specifici.
Nel sito www.msyoga.ch/it/home.html si trovano vari filmati per aiutare coloro che desiderano fare questo tipo
di allenamento. Precisiamo che gli esercizi sono generali e non personalizzati: alcuni vanno bene per persone ai
primi stadi della malattia, e non in stadi più avanzati. Altri vanno bene per tutti.
TESTI PER APPROFONDIRE
Trattamento sintomatico della SM. Opuscolo a cura della Bayer Health Care con informazioni utili per capire e
convivere con la SM.
SITI PER APPROFONDIRE
http://it.groups.yahoo.com/group/smailit/ (Mailing list “Smailit”).
www.sclerosi-multipla.com Una visione completa del problema.
www.lism.it Lega Italiana Sclerosi Multipla.
www.sclerosi.org Sclerosi Multipla.
www.aism.it Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
www.aini.it/ Associazione Italiana di Neuroimmunologia.
www.ainr.it/ Associazione Italiana di Neuroradiologia.
www.neuropathology.it/ AINP – Associazione Italiana di Neuropatologia.
www.acesm.org/ A.Ce.S.M. Amici Centro S.M. Ospedale San Raffaele ONLUS.
www.istituto-besta.it Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta.
www.smtriveneto.it/site/home.asp Gruppo Triveneto Multidisciplinare Sclerosi Multipla.
http://utenti.lycos.it/gasco/id250.htm
www.dannyfstory.it/
URL in collegamento con: www.kousmine.it/index.php
Sclerosi Multipla: si può fare di più
Che cos’è la sclerosi multipla
Nuovi concetti nella Sclerosi Multipla: Il fattore nutrizione determinante nella guarigione
Il Metodo Kousmine Classico
Il Metodo Kousmine Integrato
Ionorisonanza: La nuova Terapia nelle Malattie Neurologiche
Una Testimonianza
Malattie Autoimmuni
URL in collegamento con: www.sclerosi-multipla.com
Accessibilità/Barriere architettoniche
Associazioni SM nel mondo
Disabilità/handicap
Dispositivi, ausili, protesi, ortesi
Fisco/Legislazione
Formazione/Istruzione/Sviluppo risorse umane
Lavoro, solidarietà, sociale
Previdenza/Assistenza
Psicologia
Sanità e Istituzioni
Sessualità
Sport
Tecnologia Informatica / Web
Telelavoro
Tempo libero/Turismo/Viaggi
Trasporti
In lingua inglese:
Medline Plus
National Multiple Sclerosis Society USA
Multiple Sclerosis International Federation
Nanoparticella impedisce l’attacco alla mielina nella SM
costituita da metaboliti naturali del corpo e l’FDA l’ha già approvata
Una ricerca condotta da un team di statunitensi e australiani avrebbe individuato una nanoparticella
biodegradabile in grado di indurre il sistema immunitario a non attaccare più la mielina e fermare quindi il
processo che è alla base della sclerosi multipla. Grazie a una tecnica innovativa la particella può trasportare un
antigene che “ordina” al sistema immunitario di bloccare la reazione autoimmune.
Nella sclerosi multipla, infatti, il sistema immunitario attacca la membrana mielinica che isola le cellule nervose
nel cervello, midollo spinale e nervo ottico. Quando l’isolamento viene distrutto, i segnali elettrici non sono più
in grado di viaggiare. La nanoparticella creata dai ricercatori è stata in grado, sul modello animale, di
trasportare un antigene che aiuta il sistema immunitario a riconoscere la mielina e a far sì che essa non diventi
oggetto della sua reazione. La nanoparticella in questione è costituita da acido lattico e acido glicolico,
metaboliti naturali del corpo umano. La sostanza è stata approvata dalla FDA.
Secondo lo studio, pubblicato su Nature Biotechnology, la speciale tecnica nanotecnologica potrebbe nel futuro
trovare applicazione su una grande varietà di malattie autoimmuni, incluso il diabete di tipo 1, le allergie
alimentari e alcune allergie come l’asma.
{jcomments on}
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