Micoeditoriale 05/2013
M. di Parkinson
Cari lettori della micomedicina, eccoci con il consueto appuntamento mensile con i funghi medicinali e le terapie simbiotiche di accompagnamento. Ospite d’onore nel paginone centrale è l’Albatrellus ovinus o fungo del pane per la consistenza ed il sapore che lo ricorda. Ebbene l’Albatrellus con una sostanza, la Scutigeral, già brevettata, stimola i recettori intracerebrali vanillinici concorrendo a produrre, dalla sostanza nera, la dopamina (metabolizzando la L-dopa presente), in concentrazioni realmente efficaci e costanti nel tempo, con nessun effetto collaterale e tale da renderlo partner ideale degli attuali farmaci a base di L-dopa gravati da problemi di breve emivita e di scarsa costanza di assorbimento nel tempo. Ma perché non lo producono ? I misteri delle case farmaceutiche. Altra pianta che può benissimo sopperire alla l-dopa è la Macuna pruriens , un legume tropicale, che funziona come e meglio della stessa L-dopa, ed in accoppiata con l’Albatrellus sarebbe un farmaco totalmente naturale e di grandi prospettive…c’è qualche casa farmaceutica all’ascolto? Eppure noi un farmaco già lo avevamo per il Parkinson e che deriva dal un fungo, la Claviceps purpurea , (la segale cornuta) responsabile di epidemie di ergotismo (sindrome convulsiva con epilessia e allucinazioni) tale da farlo considerare nel medioevo come il segno della presenza del diavolo, ed è la Bromocriptina un derivato dell’ergotamina, un alcaloide naturale prodotto da Claviceps purpurea che si comporta da agonista dei recettori dopaminergici come tutti i prodotti fin qui evidenziati e soppiantato da questi per maggior efficacia e specificità d’azione. Stavamo parlando di recettori dopaminergici ed allora venga il peperoncino Capsicum annuum con la capsaicina ed i recettori nicotinici, che come sottolineato nell’articolo, appartenendo alle solanacee come il tabacco, vengono stimolati dal fumo, dando così credito a quanto affermato da studi americani che vi sia un rischio più elevato del 30% nei non fumatori piuttosto che per i fumatori di ammalare di Parkinson e che tale rischio si annulla secondo la dott.ssa Susan Searles Nielsen del Washington Department of Enviromental, mangiando peperoncino almeno due volte alla settimana. Coenzima Q10 e creatina sono sostanze che danno energia, la Vitamina C è il più potente degli antiossidanti. Il Coe- Q10 è stato saggiato ad un dosaggio di 1200 mg/die in un gruppo di 20 malati con le migliori performances ottenute. Da ultimo il mio amato Tai Chi che ha ottenuto un grande riconoscimento dal prestigioso New England Journal of medicine nel 2012, migliorando nei malati parkinsoniani l’equilibrio, la flessibilità, il rafforzamento muscolare ed il controllo direzionale riducendo il numero di cadute…insomma un buon lavoro che fatto in un’ottica di integrazione credo porterebbe a risultati eccezionali anche in malati difficili come i pazienti affetti dal M. di Parkinson. Buona lettura e mi raccomando Commenti! Dott Maurizio
Bagnato MD © 2013
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