Capitolo I
“La congiura del silenzio”
“The conspiracy of silence” by Maurizio Bagnato-MD&Mycologist © Mycomedicine2025
Abstract: The explosion of cancer at a young age, together with the improvement of pharmacological treatment through precision medicine (gene-immuno-therapy), has increased survival but also increased the number of people suffering from multiple neoplasms over time, as well as relapses and outcomes, in need of increasingly expensive treatments and therapies who remain sick with the cancerous disease now to be considered a chronic disease. This fact, combined with the aging of the population in Western countries with increasingly fragile elderly people suffering from chronic polypathologies including cancerous disease, is rapidly bringing the various health systems to the point of no return of sustainability. This situation requires a paradigm shift, that is, moving from disease to health, that is, from a health based on drugs = therapy for the emerging disease, to the food = nutrient that ensures the maintenance of health through the non-occurrence (prevention) of diseases or most of them before symptoms appear, taken daily with food by the general population and early. There is a brilliant example of active prevention implemented in Japan with mushrooms (FUNGI) and precisely on cancer that cannot be talked about, where the conspiracy of silence is imposed. The Japanese Health Authorities in the 70s, due to stomach cancer of which they had the highest incidence in the world, throught the observation of peasants who grew and ate mushrooms, they found a low incidence of cancer compared to the rest of the population. Therefore the Japanese government decided about 30 years ago to include mushrooms as a recommended weekly food ration for about 300 grams, currently becoming the population with the lowest incidence of cancer not only gastric but of all those related-related nutrition of the world (about 80% including prostate, breast, pancreas, intestine, liver, esophagus, etc etc) in addition to the clear reduction in all other chronic diseases. This fact, improving the health of the population in general and in particular with implications on the longevity and quality of life of the elderly themselves, has had great repercussions on the Japanese Health Service, which is one of the most efficient and sustainable in the world. Further confirmation is that of the Pennsylvania State University (USA) group of Djibril M. Ba et al. of 2021, a study published in Advances in Nutrition, entitled: “Higher mushrooms consumption is associated with lower risk of cancer: a systematic review and Meta-analysis of observational studies “, a large meta-analysis of observational studies on the subject published in major international scientific journals from 1966 to 2020 (54 years!!) whose results confirm the halving of the cancer risk (-45%) with just 18 grams of fresh mushrooms per day (not even 140 grams / week about half of the Japanese) with a cancer risk tending to zero, which confirms the results of Japan, proportionally increasing the amount of mushrooms taken with the diet. But the researchers say even more: they point to the substance contained in mushrooms: ERGOTHIONEINE (the longevity vitamin according to Prof. Bruce Ames) which for its unique characteristics both among natural substances and among synthetic ones, as an intracellular antioxidant and extracellular anti-inflammatory (dose-dependent and without the possibility/effects of accumulation), is considered the major author of these incredible results, together with the fungal species where it is most contained: Pleurotus spp, Shiitake, Maitake, Hericium etc etc or in commonly cultivated/cultivable mushrooms.. That’s why it’s better not to talk about it. it’s too easy, I’d almost say .. Watson elementary!
Beyond Japan, a study of such importance, if it had been a drug, would have been the subject of conferences and publicized for decades, but so much so that we, as medical class, must pass the message that mushrooms are almost vegetables but less digestible and with fewer properties and we must look at them with suspicion because they can also be harmful! The conspiracy of silence continues …
L’impatto del cancro nella nostra società è sempre più devastante: se da una parte l’abbassamento dell’età d’insorgenza è una cattiva notizia, dall’altra è positiva l’aumentata sopravvivenza, tuttavia sono sempre più frequenti i cancri che si susseguono nel tempo nei pazienti apparentemente guariti dove oltre alla recidiva e agli esiti, se ne presentano spesso di nuovi, multipli ed in sedi diverse, tanto da poter parlare di malattia cancerosa quale entità nosografica a sè stante. Gli innegabili risultati della ricerca hanno come corollario l’aumento dei costi delle moderne terapie con farmaci personalizzati (genico-mmunologici) che stanno suscitando sempre più speranze: sembra che stia avvenendo quello che è avvenuto per l’AIDS, ovvero non si muore più o meglio si muore di meno e comunque si rimanda nel tempo l’exitus. Ma a che prezzo? Queste terapie sono solo per pochi (l’accessibilità è il tema) e comunque costano tanto e quando si riesce a sopravvivere si lasciano eserciti di malati cronici spesso anziani invalidi bisognosi di tutto ma soprattutto di cura e assistenza sanitaria complessa e di farmaci sempre più costosi. La malattia cancerosa o cancro cronico (così per come lo è diventato) anche negli anziani insieme a tutte le altre malattie croniche, unite all’invecchiamento generale della popolazione, creano un mix micidiale rendendo non più sostenibili i costi del SSN che rischia perciò di collassare trascinandosi non solo i conti dello Stato ma anche la stessa tenuta sociale.
Quello che non è più procastinabile è un cambio di paradigma: passare dalla malattia alla salute, cioè dal farmaco=terapia per la malattia emergente, che spesso è solo il sintomo più evidente con cui si manifesta lo squilibrio sotterraneo che sostiene la vera causa, all’ alimento=nutriente, il quale assicura il mantenimento della salute con la non-insorgenza delle malattie o di gran parte di esse prima dell’appalesarsi dei sintomi (prevenzione primaria), preso giornalmente con il cibo dalla popolazione generale e precocemente. In una parola la prevenzione attiva nei tempi giusti. Ma applicare praticamente tali principi, al di là delle enunciazioni di facciata sulla prevenzione buone solo per i convegni ed a condizione di avere già una classe di alimenti-nutrienti adatti e disponibili, non farebbe piacere alle multinazionali del farmaco e perciò non se PUO’ né se ne DEVE parlare nemmeno come ipotesi di studio, né accennare o meglio nascondere quanto è già accaduto e accade nel mondo. Perché l’alimento già c’è e sono i Funghi (FUNGI) e l’esperienza è già stata fatta e da molti anni in Giappone con risultati eccezionali. Questa è una vera e propria “congiura del silenzio” a cui partecipano attivamente la classe medica, i media, OMS, gli stakeholders vari sotto la potente regia di Big-pharma. Perché la prevenzione è vero, non paga.
Tutti coloro che ci seguono conoscono i risultati del più grande studio epidemiologico osservazionale “in itinere” effettuato “sul campo” (meglio “in serra”) svoltosi sul pianeta Terra e di cui è vietato parlare (la più grande congiura del silenzio), quello in Giappone di correlazione fra assunzione di una tipologia di alimento – nel nostro caso i funghi (FUNGI) – e la riduzione del rischio cancro nella popolazione giapponese che fino a non molti anni fa era quella con la più alta incidenza di cancro gastrico al mondo. A seguito dell’osservazione risalente agli anni 70 di contadini che coltivavano e mangiavano funghi avendo così una bassa incidenza di Cancro rispetto al resto della popolazione, il governo giapponese decise circa 30 anni fa di inserire i funghi come razione alimentare settimanale raccomandata per circa 300 gr, diventando attualmente la popolazione con la più bassa incidenza di cancro al mondo non solo gastrico ma di tutti quelli alimentazione correlata-relata (circa l’80% compreso prostata, mammella, pancreas, intestino, fegato, esofago, etc etc) oltre alla netta riduzione di tutte le altre malattie croniche. Tale dato epidemiologico, la maggiore evidenza scientifica per i numeri, ha trovato ulteriore riscontro nelle statistiche di mortalità/morbilità del Giappone che è il paese al mondo con l’età media più elevata insieme all’aspettativa di vita, con indicatori di qualità che mostrano una popolazione anziana longeva ed in buona salute senza, peraltro, l’eccesso di ricorso all’uso-abuso di farmaci ed in generale alle cure e all’assistenza del SSN, che negli anziani sono complesse e dispendiose, con conseguenziale riduzione della spesa sanitaria pro-capite, liberando così risorse che riescono a conciliare standard di eccellenza prestazionale e compatibilità economica come universalmente riconosciuto per la sanità giapponese. Qualcuno dovrebbe informare i nostri politici della realtà di questo popolo, noi che abbiamo la seconda popolazione più vecchia al mondo dopo proprio i giapponesi, ma risultiamo difficilmente paragonabili a loro, causa una bassa qualità della vita con scarsa salute soprattutto negli anziani, che invecchiano malati, tant’è che già dal tempo dei romani, da cui discendiamo anche come mentalità (altro tema importante), si identificava la vecchiaia con la malattia “senectus ipse morbus”, la quale sostiene una spesa sanitaria alle stelle e di converso servizi sanitari scadenti, salvo rare eccezioni, che non riguardano tuttavia gli anziani dove spesso alla vecchiaia e alla malattia viene associato il termine povertà (politically correct il termine diventa accessibilità). Sarebbe il caso di riaffermare che insieme a “Prevenire è meglio che curare”, agire nella prevenzione primaria, sugli stili di vita dove da sempre predomina l’alimentazione (vedasi “dieta mediterranea ”), paga e ripaga nel tempo e rende sostenibili i servizi sanitari. Sempre che si trovi un governo che abbia il coraggio di andare contro gli interessi di Big-pharma.
Un’ulteriore conferma è quella del gruppo della Pennsylvania State University (USA) di Djibril M. Ba et al. del 2021, studio pubblicato su Advances in Nutrition, dal titolo:” Higher mushrooms consumption is associated with lower risk of cancer: a systematic review and Meta-analysis of observational studies “, una grande metanalisi di studi osservazionali sull’argomento pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali dal 1966 al 2020 (54 anni!!) i cui risultati confermano il dimezzamento del rischio cancro (-45%) con appena circa 18 gr di funghi freschi in media al giorno (nemmeno 140-150 gr/sett. circa la metà dei giapponesi) con un rischio cancro tendente a zero, cosa che conferma i risultati del Giappone, crescendo proporzionalmente la quantità di funghi assunti con l’alimentazione. Ma i ricercatori dicono ancora di più: indicano la sostanza contenuta nei funghi: l’ERGOTIONEINA (la vitamina della longevità secondo il Prof. Bruce Ames) che per le caratteristiche uniche sia tra le sostanze naturali e sia tra quelle di sintesi, di antiossidante intracellulare ed antinfiammatorio extracellulare (dose-dipendente e senza possibilità/effetti d’accumulo), è ritenuta la maggiore artefice di questi incredibili risultati, insieme alle specie fungine dove è maggiormente contenuta: Pleurotus spp, Shiitake, Maitake, Hericium etc etc ovvero in funghi comunemente coltivati/coltivabili.. per questo è meglio rimuovere e non parlarne.. è troppo facile, direi quasi .. elementare Watson! N.B.: il riferimento alle criminose circostanze dell’esclamazione del detective Sherlock Holmes frutto della fantasia di Sir Arthur Conan Doyle e’ tutto fuorchè casuale.
Al di là del Giappone, uno studio di tale rilevanza, se si fosse trattato di un farmaco sarebbe stato oggetto di convegni e pubblicizzato per decenni, ma tant’è, noi come classe medica dobbiamo far passare il messaggio che i funghi sono quasi ortaggi ma meno digeribili e con meno proprietà e bisogna guardarli con sospetto perchè possono pure far male! La congiura del silenzio continua ..
Dott. Maurizio Bagnato
Medico-chirurgo e Micologo
Specialista in Igiene e Medicina Preventiva
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
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