Descrizione
E’ il comunissimo champignon tanto usato in cucina. Dotato di straordinarie quanto misconosciute proprietà terapeutiche . Utile nella prevenzione delle neoplasie , in particolare degli organi riproduttivi , della degenerazione retinica e dell’insufficienza renale.
Azioni su metabolismo glicidico
l’agaricus bisporus ha dimostrato di abbasare i livelli di glucosio e di colesterolo in ratti diabetici streptozocina (STZ) indotti ed alimentati con dieta ipercolesterolemica (Jeong et al., 2010) (Sang Chul et al., 2010). I ratti maschi Sprague-Dawley STZ-indotti alimentati con Agaricus bisporus in polvere (200 mg/kg peso corporeo) per 3 settimane hanno significativamente ridotto il glucosio plasmatico e la concentrazione di trigliceridi (24.7 % e 39.1% rispettivamente), l’attività degli enzimi epatici, alanino-aminotransferasi ed aspartato amino transferasi (11,7 % e 15,7% rispettivamente), e con un guadagno nel peso del fegato . Nei ratti ipercolesterolemici, somministrazione orale di Agaricus bisporus in polvere per 4 settimane ha evidenziato un significativo decremento nel colesterolo plasmatico totale e di lipoproteine a bassa densità (22,8% e 33.1% rispettivamente). Un analogo significativo decremento fu osservato nel colesterolo epatico e nella concentrazione di trigliceridi (36,2% e 20,8% rispettivamente). Il decremento in colesterolo totale, lipoproteine a bassa densità, e nella concentrazione di trigliceridi fu accompagnata da un significativo incremento nel plasma delle lipoproteine ad alta densità che ha dimostrato una significativa attività ipoglicemica e ipolipidemica nei ratti. Inoltre, un estratto in acqua calda di Agaricus bisporus, somministrato alla dose di 400 mg/kg di peso corporeo, al giorno per 7 giorni, ha dimostrato nel 29,68% dei casi una riduzione dei livelli di glucosio sierico, con i livelli di insulina sierica, significativamente aumentati in ratti diabetici streptozocino indotti. Comunque, il più interessante effetto del trattamento fu l’incremento cellulare delle isole di Langerhans del pancreas ed il loro apparente ripopolamento con le beta cellule (Yamac et al., 2010).