Procianidine, ext semi vite, orzo e ginseng

Vite-estratto-del-seme-D’uva(procianidinaB2)
L’uva è uno degli alimenti con maggior valore nutritivo: ricca di vitamine B1, B2, A, C e di sali minerali quali magnesio, fosforo, calcio, potassio, fluoro. Inoltre contiene acidi grassi polinsaturi, flavonoidi, antociani, tannini e il resveratrolo sostanza antiossidante, antimutagena e con attività di fitoestrogeno. I proantociani, presenti nel seme d’uva. Sono sostanze idrosolubili che conferiscono il colore scuro all’uva, mantengono l’integrità dell’endotelio, aumentano il colesterolo buono (HDL), contrastano l’azione dei radicali liberi. In fitoterapia si usa l’estratto secco standardizzato del seme e del frutto con titolazione di proantocianidine al 95% e de resveratrolo allo 0,1%, con dosaggi variabile da 200 a 400 mg. L’estratto secco ha dimostrato di promuovere, in vitro, la proliferazione epiteliale nel ratto, ed in vivo, sempre nel ratto, di attivare lo sviluppo del follicolo pilifero prolungando l’anagen. L’estratto del seme d’uva contiene proantociani, procianidina B2, flavonoidi, vitamine, oligoelementi.

Orzo-e-procianidinaB3
Può costituire una valida alternativa al caffè in quanto ha buone proprietà nutritive e non stimola eccessivamente il sistema nervoso. Ricco in fosforo ed amido, ha proprietà antinfiammatorie. Contiene proantociani, sostanze che sembrano promuovere la crescita di cellule epiteliali in vitro e di indurre l’anagen in vivo. La procianidina B3, isolata dall’orzo, ha dimostrato di essere un agente stimolante la crescita dei capelli. Le procianidine B2 (seme d’uva) e B3 (orzo) sono in grado di promuovere la fase di crescita del capello (anagen) e di protrarne la durata e quindi favoriscono un ciclo di crescita normale. I loro estratti cono presenti tra gli ingredienti di varie lozioni e shampoo.

Ginseng(Panax-ginseng)
La radice di Panax ginseng , da cui si estrae l’estratto secco standardizzato, è considerata un adattogeno per eccellenza, in quanto esercita attività armonizzante tra sistema nervoso ed endocrino. I suoi costituenti principali sono rappresentate da saponine (ginsenoidi) che hanno un struttura ormono-simile. Inoltre alcuni di essi agiscono sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene modulando il sistema che regola lo stress. Contiene anche fitosteroli, flavonoidi, vitamine, oligoelementi, aminoacidi ed oli essenziali. È un efficace antiastenico fisico e psichico, riduce i tassi di colesterolo e trigliceridi, potenzia le difese immunitarie. La FDA americana lo annovera tra le piante medicinali definite sicure ma la sua assunzione è controindicata a soggetti nervosi e iperreattivi, a bambini di età inferiore a 12 anni, in gravidanza. Può essere assunto come antistress occasionale per periodi brevi, da una settimana ad un mese e occorre utilizzare l’estratto secco titolato standardizzato in ginsenoidi al 10/15% a dosaggi tra 150 e 250 mg al giorno. Il ginseng non agisce su di una specifica malattia, ma ha la capacità di stimolare il sistema immunitario modulando la produzione di ormoni dello stress (adrenalina, noradrenalina, cortisolo). In alcuni casi lo stress può causare la perdita dei capelli (telogeneffluvium acuto e cronico). Questo meccanismo viene spiegato per l’interazione che esiste tra stress e stimolazione della corticale e della midollare del surrene. L’azione sulla midollare provoca una iperincrezione di adrenalina e noradrenalina che inattivando la produzione di AMP ciclico riducono la sintesi delle proteine del capello. L’azione sulla corticale provoca poi un aumento di produzione del cortisolo e di conseguenza aumento delle PGE2, eccesso di AMP ciclico e alterata produzione delle proteine del capello = stress ossidativo e alterazione del normale ciclo del capello.

Lievito-di-birra-e-germe-di-grano
Il lievito di birra in quanto fonte di vitamine del gruppo B e di importanti sali minerali, come quelli derivati dal ferro e dal magnesio, è utile per la salute della pelle e dei capelli. Ricordiamo che uno stile di vita stressante ed un’alimentazione scorretta possono spesso causare parziali perdite vitaminiche e di sali minerali quali lo zinco, ferro, selenio. Il lievito di birra è fonte importante di tali sostanze. Il germe di grano può costituire un’ulteriore integrazione di sostanze necessarie per l’organismo e per i capelli. Tra i suoi componenti annovera sali minerali, aminoacidi, numerose vitamine del gruppo B tra cui l’acido folico.

Fattori-dannosi-per-la-salute-del-capello
Infine accenniamo a quelli che sono i fattori che possono contribuire a provocare un danno ai capelli:

· Fumo di sigaretta attivo e passivo

· Esposizione ai raggi solari senza protezione adeguata

· Esposizione alle lampade abbronzanti troppo frequente e senza protezione

· Abuso di alcool

· Abuso di caffeina

· Scarso consumo di frutta e verdura

· Stress e vita sregolata

· Diete dimagranti squilibrate ed incontrollate

 

Soia , Zn , acido azelaico e B6

Soia
Legume conosciuto da millenni e di cui sono noti i benefici sulla salute in generale e sui capelli. I suoi semi contengono un’alta percentuale di proteine (40%) con buone quantità di aminoacidi essenziali ed inoltre vitamine, glucidi, acidi grassi insaturi, sali minerali. Contengono anche isoflavoni che si comportano come fitoestrogeni: genisteina, daidzeina, glyciteina, biocanina e formononetina. Gli isoflavoni, agendo come deboli estrogeni, contrastano l’eccesso di testosterone ed estrogeni, aumentando la quantità di SHBG. La dadzeina, fitoestrogeno della soia, è convertito dalla flora intestinale nel suo metabolita più importante: l’equol. Studi svolti all’Università del Colorado, dipartimento Scienze biomediche, ha dimostrato che l’equol riesce a bloccare l’attività del DHT occupandone il recettore.

· Ricca in proteine e aminoacidi essenziali

· Ricca in vitamine, sali minerali, glucidi, acidi grassi insaturi, isoflavoni

· Antiossidante e riduce il colesterolo

· La dadzeina, grazie al suo metabolita l’equol occupa il recettore follicolare per il DHT

· Utile per combattere gli effetti negativi sul capello e sull’ipertrofia prostatica

In fitoterapia si usano integratori a base di isoflavoni a dosaggi variabili (60-100mg) meglio se sotto controllo medico visto che gli estratti di soia hanno la possibilità di interferire con il ciclo mestruale e con alcuni farmaci, oltre alla possibilità di alterare lo sviluppo delle ghiandole endocrine del feto.

Zinco-acido-azelaico,-vitaminaB6
Hanno dimostrato di inibire l’azione della 5 alfa reduttasi a livello della pelle umana e perciò si possono ritenere potenzialmente utili per contrastare il DHT. Lo zinco esercita un’azione di inibizione della 5 alfa reduttasi, proteggendo il follicolo e la prostata dagli effetti nocivi del DHT. La sua quantità negli alimenti è minima e ciò giustifica una sua implementazione con la dieta essendo il suo fabbisogno giornaliero intorno ai 15 mg. Per ottenere un’azione inibente sull’enzima può essere assunta per sei mesi a dosi maggiori monitorando l’assorbimento intestinale del rame che potrebbe essere drasticamente ridotto da un eccesso di zinco. L’acido azelaico ha dimostrato di inibire localmente la conversione del TST in DHT. Possiede anche azione antinfiammatoria ed interviene nel processo di cheratinizzazione. Fonti naturali sono la segale ed il germe di grano. La vitamina B6, con la sua molecola piridossale, ha la capacita di inibire la conversione del TST in DHT a livello del follicolo pilifero. È coinvolta nel metabolismo degli acidi grassi, modula la secrezione di sebo e potenzia l’azione antiandrogena dello zinco. Associando zinco, vitamina B6 ed acido azelaico è stata dimostrato un aumento dell’efficacia inibitrice sulla 5 alfa reduttasi a livello della pelle umana.


 

Ortica , Thè verde e Acidi grassi

Ortica(Urtica-dioica)
Anche l’ortica, conosciuta da sempre per le sue proprietà depurative e antinfiammatorie ed apprezzata anche per la cura dei capelli, ha dimostrato di contenere principi utili a contrastarne la caduta. Le parti utilizzate sono le radici e le foglie. Le radici contengono fitosteroli, come la betasitosterina, in grado di contrastare l’azione del DHT. Contengono anche polifenoli, lignani e lectani, sotanze ad azione antiossidante. Le foglie sono ricche di clorofilla, acido gallico, istamina, acetilcolina, carotene, vitamina C ed oligoelementi (silicio, ferro, potassio, calcio, manganese).

· Inibisce la 5 alfa reduttasi

· Antinfiammatoria e rimineralizzante

· Antiossidante

Ha un’azione “rivitalizzante” sul cuoio capelluto ed è impiegata spesso negli shampoo e nelle lozioni per i capelli. Si utilizza anche in capsule e compresse, con dosaggi variabile tra 50 e 100 mg, di solito in associazione con il Pygeum africanum. Non esistono studi specifici sull’efficacia nelle patologie del capello, tuttavia la betasitosterina ha dimostrato di ridurre l’attività del DHT. Dai tempi antichi è utilizzata per la cura dei capelli in forma di lozioni, decotti, infusi, impacchi, maschere.

Tè-verde(Camelia-sinensis)
Nella preparazione, a differenza del tè normale, le foglie non subiscono fermentazione, perché dopo l’essiccazione con aria calda, questa viene bloccata con la torrefazione. Si conservano così la maggior parte dei principi attivi rappresentati da vitamine e antiossidanti. I principali antiossidanti sono i flavonoidi, numerose vitamine, oligoelementi come lo zinco ed il ferro e soprattutto le catechine, polifenoli a potente azione antiossidante. Secondo studi condotti in Giappone ed in India avrebbe proprietà antitumorali (bassa percentuale di carcinoma prostatico in Giappone) inoltre riduce il colesterolo ed ha proprietà antinfiammatorie. Il tè verde inoltre contiene epigallocatechina-3-gallato ed epicatechina-3-gallato due sostanze che appartengono alla famiglia dei tannini che bloccano, con un meccanismo non competitivo, le attività della 5 alfa reduttasi di tipo 1. Ha quindi una potenziale attività antiandrogena, soprattutto a livello della ghiandola sebacea, facendo ipotizzare una modulazione ed un riequilibrio a livello della produzione di sebo.

· Inibisce la 5 alfa reduttasi di tipo 1 a livello della ghiandola sebacea

· Svolge una potente azione antiossidante

· Stimola l’irrorazione sanguigna e rigenera la cute

· Ha azione antimicrobica ed antinfiammatoria

· Riduce moderatamente il tasso di colesterolo

· È un utile integratore di vitamina C, ferro, zinco, fluoro ed altri oligolementi.

È disponibile anche in capsule e compresse, l’infuso tiepido dovrebbe rappresentare una bevanda indicata per una dieta ideale.

Acidi-grassi-polinsaturi-omega3
I benefici effetti biologici degli omega 3 sono stati scoperti studiando il basso rischio cardiovascolare degli esquimesi, grandi consumatori di pesce grasso. Cambiando l’alimentazione ricompare il rischio cardiovascolare ed in più dermatite atopica e psoriasi (rara negli esquimesi). Gli acidi grassi polinsaturi sono sostanze essenziali perché l’organismo non è in grado di produrle e occorre introdurle con la dieta.

· Inibiscono la 5 alfa reduttasi di tipo 1 e 2 grazie all’acido linolenico.

· Sono componenti essenziali delle membrane cellulari e dei tessuti epiteliali

· Costituenti del film idrolipidico fondamentale per l’integrità della cute e cuoio capelluto

· Esercitano azione antinfiammatoria, vasodilatatrice ed antiaritmica

L’acido linolenico è un inibitore della 5 alfa reduttasi 1 e 2 ed ha dimostrato, in vitro, di ridurre la produzione di DHT. Spesso utilizzato in lozione cosmetiche anticaduta, malgrado non vi siano evidenze scientifiche sull’efficacia del preparato topico. Sono disponibili in commercio numerosi preparati a base di omega 3, con differenti concentrazioni in acidi grassi.

 

Capelli Serenoa e Pygeum

Altre sostanze naturali utili per i capelli

È stato dimostrato che alcuni estratti di piante officinali sono in grado di esercitare azione antinfiammatoria ed antimicrobica e anche di contrastare la 5 alfa reduttasi, enzima responsabile della conversione del testosterone in DHT (diidrotestosterone), un androgeno che è universalmente riconosciuto come il responsabile della miniaturizzazione del capello e poi di conseguenza della calvizie comune. I principi attivi estratti spesso sono difficili da riprodurre chimicamente e non si può brevettare una pianta od una sostanza naturale e di conseguenza l’interesse economico può venire meno insieme al numero di studi scientifici controllati. Tuttavia esistono numerose sostanze naturali ed alimenti che possono contribuire a mantenere sani i capelli:

· Il tè verde, i fitosteroli derivati da piante quali la Serenoa repens, il Pygeum africanum, l’ortica e la soia contrastano l’azione del DHT.

· Altre come la vitamina B6, zinco, acido azelaico bloccano la 5 alfa reduttasi

· Gli estratti del seme d’uva e dell’orzo possiedono la proprietà di agire sulla riepitelizzazione e sull’induzione della fase di crescita del capello

· Il germe di grano ed il lievito di birra possono costituire una valida integrazione di aminoacidi, vitamine, oligolementi e antiossidanti.

· Il ginseng può aiutare nei momenti di intenso stress fisico e mentale

· I fitosteroli, utili nel trattamento dell’ipertrofia prostatica, potrebbero essere utili anche per la calvizie comune.

· La betasistosterina, un preparato estratto dalla Serenoa repens, secondo alcuni sarebbe in grado di agire su due fronti: inibire la 5 alfa reduttasi e al contempo di occupare il recettore cellulare del diidrotestosterone e degli estrogeni.


Serenoa-repens(Sawpalmetto)
È una delle piante officinali più usate per alleviare i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna. È una palma nana che vive in agglomerati nelle zone meridionali degli USA. Le bacche essiccate vengono utilizzate dalle popolazioni indigene come tonico, per regolare la minzione e contrastare alcuni disturbi della sfera sessuale. Gli studi hanno dimostrato che i fitosteroli e gli acidi grassi presenti sono efficaci nell’ipertrofia prostatica. Spesso ipertrofia prostatica ed alopecia androgenetica sono associate in quanto entrambe le affezioni sono correlate ad una maggior produzione di DHT in prossimità della ghiandola sebacea e de follicolo pilifero. La Serenoa repens ha dimostrato di inibire la 5 alfa reduttasi con un’azione simile alla finasteride. È importante che le capsule di estratto , da prendere a stomaco pieno, abbiano una titolazione di acidi grassi e fitosteroli superiore all’85%.

· Contrasta la produzione del DHT, il killer dei capelli. Inibisce entrambi gli isoenzimi della 5 alfa redattasi (tipo 1 e tipo 2) sia nelle cellule prostatiche che nelle cellule follicolari umane.

· Impedisce al DHT di legarsi ai recettori delle cellule del follicolo pilosebaceo.

· Alcuni fitosteroli, come la betasitosterina, presenti nell’estratto secco della Serenoa, entrano in competizione con il DHT nel legarsi ai recettori follicolari inattivando in parte questo ormone.

· Svolge azione antinfiammatoria inibendo la ciclossigenasi, enzima responsabile della formazione delle prostaglandine.

· La betasitosterina, dopo l’inattivazione parziale della 5 alfa reduttasi , si aromatizza, comportandosi come un estrogeno debole. La blanda stimolazione estrogenica può, attraverso l’attivazione dell’adenilciclasi di membrana, stimolare la mitosi della matrice e contribuire al mantenimento dell’anagen e all’ottimizzazione del ciclo catagen.

· Non modifica i valori dell’antigene prostatico (PSA), non altera il quadro ormonale sistemico, non provoca disfunzione erettile. È un fitocomplesso presente in commercio sia come specialità medicinale che come preparato erboristico con differenze nella percentuale dei principi attivi.


Pygeum-africanum(PrugnoAfricano)
È un albero sempreverde le cui proprietà benefiche sul tratto urinario erano già note alle popolazioni indigene africane. I principi attivi che si estraggono dalla corteccia sono acidi grassi, steroli come il betasitosterolo, triterpeni e due acool il ticosanolo ed il decosanolo. I risultati di 18 studi clinici sono stati pubblicati sull’American Journal of Medicine dimostrando che l’estratto del Pygeum determina requilibrio fisico del flusso urinario e della sintomatologia irritativa a carico dellla prostata ipertrofica. L’azione antiandrogena è simile a quella della Serenoa repens infatti tra i suoi componenti è presente la betasitosterina che inibisce in parte la 5 alfa reduttasi. Inoltre i triterpeni pentaciclici agendo sulla 5 alfa lipossigenasi, si rendono responsabili di una diminuzione dei leucotrieni (mediatori chimici dell’infiammazione nella dermatite atopica e nella psoriasi).

· Inibisce la 5 alfa reduttasi

· Ha azione antagonista recettoriale a livello periferico

· Ha azione antileucotrienica

· Debole azione antiestrogena

È stato spesso studiato in associazione con l’ortica in quanto l’utilizzo dei due fitocomplessi risulta più efficace. Il preparato dovrebbe essere somministrato come estratto liofilizzato con il 30% di componenti lipidici e con una titolazione di n-docosanolo dello 0,4%.

 

Polyporus u. K prostata e 5 alfa red.

Polyporus

Pochi medici prescrivono gli inibitori della 5-alfa-reduttasi per la prevenzione del tumore alla prostata

Giovedì 19 Maggio 2011 13:22 | Scritto da Administrator

Un recente studio ha dimostrato che, nonostante gli studi clinici randomizzati mostrino che gli inibitori della 5alfa-reduttasi (5-ARIs) riducono l’incidenza del tumore alla prostata di circa il 25%, la maggior parte dei medici sono riluttanti nel prescriverli nella prevenzione del tumore alla prostata (Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2010:19:2164-2171).

Robert Hamilton e coll. hanno analizzato il numero di nuove prescrizioni di 5-ARIs nel database delle prescrizioni del Veterans Health Administration (VHA) dal 2000 al 2005. La maggior parte di queste prescrizioni include il Finasteride, mentre il Dutasteride è prescritto in meno dello 0,05% delle ricette. Gli autori hanno anche  discusso con tutti gli urologi e con un campione scelto a caso di medici di base del VHA per analizzare la loro conoscenza e il loro atteggiamento su questo argomento.

L’analisi dei dati delle prescrizioni del VHA ha dimostrato che, sebbene il numero di nuove prescrizioni per il Finasteride cresce costantemente nel periodo dello studio, la pubblicazione di un trial randomizzato, che mostrava l’utilità del Finasteride nella prevenzione del tumore alla prostata, non ha modificato gli schemi delle prescrizioni. Tra i medici che hanno risposto all’indagine, il 64% dei 134 urologi e l’80% dei 464 medici di base hanno detto di non avere mai prescritto 5-ARIs per la chemioterapia di prevenzione contro il tumore alla prostata.

Analogamente, Linda Kinsinger, MD, MPH (Master of Public Health – master di specializzazione in medicina), consulente capo per la prevenzione al VHA National Center for Health Promotion and Disease Prevention, sostiene che i risultati convalidano che la chemio terapia di prevenzione del tumore alla prostata con 5-ARIs non è ancora stata accettata ed applicata nella pratica . “Un maggior numero di medici dovrebbero essere a conoscenza della possibilità di prevenzione con chemioterapia e, probabilmente, andrebbe più spesso discussa con i pazienti come possibile cura”.

Per inquadrare lo studio, gli autori hanno constatato che nel 2003 i risultati del Prostate Cancer Prevention Trial (PCPT) mostrano una riduzione del 25% nell’incidenza del tumore alla prostata con il Finasteride. Il PCPT ha coinvolto più di 8.000 uomini in un trial randomizzato controllato con placebo. Tuttavia, il 6,4% dei tumori diagnosticati nei pazienti in terapia con Finasteride era di grado elevato

(punteggio di Gleason ≥ 7) contro il 5,1% nei pazienti a cui era somministrato il placebo, il che corrisponde a un aumento del 27% di questi tumori. Numerosi studi successivi hanno portato risultati opposti e, attualmente, c’è un completo consenso che i 5-ARIs non aumentano in maniera significativa il rischio di tumori di elevata gravità. Tuttavia questi follow-up sono stati pubblicati successivamente al consolidamento dei dati e dei risultati riportati in questo articolo.

Eric Klein, MD, professore di chirurgia e chairman del Glickman Urological and Kidney Institute alla Cleveland Clinic, spiega che tre osservazioni sulla successiva analisi dei risultati del PCPT non supportano le preoccupazioni riguardo un aumento del rischio di tumori di grado elevato. Per prima cosa, se un 5-ARI provocasse tumori di grado elevato, ci si aspetterebbe che l’incidenza rispetto all’uso del placebo aumenti in relazione al prolungarsi della terapia. Nel PCPT l’incidenza risulta maggiore nel primo anno, ma non aumenta nel tempo. Secondo punto, le caratteristiche nella biopsia associate a una evoluzione aggressiva del tumore, come il numero delle biopsie positive, la  lunghezza degli aggregati tumorali e l’invasione perineurale, erano presenti più spesso nei pazienti trattati con placebo che con Finasteride. Infine, nei campioni dei pazienti, trattati con Finasteride, sottoposti a prostatectomia radicale non si sono trovati segni di malattia di stadio più elevato.

Nel 2010 un secondo un trial randomizzato controllato con placebo chiamato REDUCE (Reduction by Dutasteride of Prostate Cancer Events) condotto su almeno 7.000 uomini ha fatto registrare una riduzione del 23% dell’incidenza del tumore alla prostata dopo 4 anni di trattamento con Dutasteride. Nonostante si sia osservata una crescita, statisticamente insignificante, di neoplasie di grado più elevato negli uomini trattati con Dutasteride, gli autori dello studio REDUCE ritengono che questi risultati siano piuttosto dovuti al fatto che il farmaco riduce il volume della prostata il che aumenta la possibilità che una biopsia riscontri aree di tumore di elevata gravità.

Finasteride e Dutasteride sono farmaci approvati per l’iperplasia benigna della prostata (BPH) e il Finasteride è anche approvato a basse dosi per la calvizie maschile. Nessuno dei due farmaci è attualmente approvato negli USA dalla FDA (Food & Drug Administration) per la chemio-prevenzione del tumore alla prostata, nonostante le linee guida, definite congiuntamente dalla America Society of Clinical Oncologists e dalla American Urological Association, raccomandino  che “I pazienti asintomatici con l’antigene prostatico specifico (PSA) ≤ 3,0 ng/mL che, per avere una diagnosi precoce,  controllano regolarmente il valore di PSA o che stanno per sottoporsi a controlli annuali del PSA potrebbero trarre giovamento da una discussione dei vantaggi di una cura di 7 anni con 5-ARIs paragonati agli eventuali rischi (inclusa l’eventuale maggiore incidenza di tumori di grado elevato).”

Risultati della ricerca

Oltre a verificare se i medici hanno mai prescritto i 5-ARIs per limitare il rischio di tumore alla prostata, la ricerca aveva anche l’obiettivo di capire perché questi farmaci non sono prescritti più frequentemente. Circa il 55% degli urologi erano preoccupati dell’eventuale insorgenza di tumori alla prostata di grado elevato. Secondo la dr.ssa Kinisinger, anche se alle epoca dello studio tali preoccupazioni erano giustificabili, “i risultati successivi hanno ragionevolmente superato questo risultato iniziale”.

La mancanza di informazioni era la principale barriera per i medici di base: il 52% non erano a conoscenza che i 5-ARIs potessero essere usati per la prevenzione del tumore alla prostata.

Meno del 2% di entrambi i gruppi di medici hanno dichiarato che erano stati influenzati dai risultati del PCPT.

I medici intervistati hanno detto che pochi pazienti fanno domande sull’uso del Finasteride per la prevenzione: l’84% dei medici di base e il 57% degli urologi ha detto che i pazienti non avevamo mai, o solo molto raramente, chiesto informazioni sulla chemio-prevenzione del tumore alla prostata.

E’ interessante che la maggior parte dei medici che hanno preso parte alla ricerca hanno dichiarato che i pazienti con BPH, da moderata a grave, sarebbero i pazienti ideali per l’impiego del Finasteride per la prevenzione del tumore alla prostata. Tuttavia, poiché la BPH non è un fattore di rischio per il tumore alla prostata, i medici erano riluttanti a prescrivere il Finasteride solo sulla base della BPH e avrebbero gradito se fosse stato presente un seconda fattore per il quale era indicato l’uso del Finasteride.

Gli autori hanno tratto come conclusione che la mancanza di informazione per i medici di base, la preoccupazione di indurre tumori di grado elevato per gli urologi e la mancanza di informazione per i pazienti sono le principali barriere all’uso dei 5-ARIs per la chemioterapia preventiva.

Una vendita difficile

La dr.ssa Kinisinger dice che l’uso di questi farmaci per la prevenzione del tumore alla prostata è limitato perché l’idea di prendere un farmaco, con possibili rischi e di costo non trascurabile, per prevenire un tumore che probabilmente non si manifesterà mai rappresenta qualcosa molto difficile da vendere ai pazienti. Riguardo agli effetti collaterali, quelli relativi alla diminuzione della funzionalità sessuale rappresentano probabilmente la controindicazione più importante per i pazienti.

“A meno che qualcuno non sia particolarmente suscettibile all’idea di avere un tumore, la maggior parte della gente non si sottopone a una chemioterapia preventiva. Per i medici è difficile capire chi è a rischio più elevato ed è anche difficile spiegare tutti i pro e i contro.  E’ più semplice non trattare l’argomento”

Il dr. Klein concorda sul fatto che molti medici non vedono favorevolmente il rapporto rischi benefici. “Dobbiamo lavorare in questo campo per identificare il gruppo di pazienti che potrà beneficiare dell’uso dei 5-ARIs. I lavori futuri devono concentrarsi sulla individuazione dei pazienti idonei per ottimizzare i benefici di una chemioprevenzione”.

Mary Kay Barton, MD*

*  MD – sigla utilizzata in inglese per indicare un medico laureato dal latino Medicinæ Doctor

Traduzione da CA: A Cancer Journal for Clinicians – Volume 61 – Number 1 – January/February 2011

 

Inibizione dell’enzima 5-alfa-reduttasi da parte di alcune catechine presenti nel Thè Verde


Selective inhibition of steroid 5 alpha-reductase isozymes by tea epicatechin-3-gallate and epigallocatechin-3-gallate.
Author Liao S; Hiipakka RA
Address Ben May Institute, University of Chicago, IL 60637, USA.
Source Biochem Biophys Res Commun, 1995 Sep 25, 214:3, 833-8

Gli inibitori delle 5-alfa-reduttasi potrebbero essere efficaci nel trattamento delle patologie diidrotestosterone(DHT)-dipendenti come ad esempio l’ipertrofia prostatica benigna, il cancro alla prostata e alcune patologie dermatologiche (vedi calvizie).
Le catechine presenti nel thè verde (appartengono alla classe dei polifenoli, contenute in abbondanza nel thè e con che hanno funzioni di antiossidanti molto potenti) quali le  -3-gallate epigallocatechine e le -3-gallate epicatechine, ma non le –epicatechine e le –epigallocatechine, sono potenti inibitori del tipo I, ma non del tipo II, della 5-alfa-reduttasi. I -3-gallate-epigallotochine hanno mostrato inibire anche la crescita di glandi sessuali dei ratti. Questi risultati suggeriscono che certi gallati contenuti nel thè verde possono regolare l’azione androgena in determinati organi.

Language of Publication LA=ENG – Unique Identifier 96024574

3-osso-5alfa-steroide 4-deidrogenasi

La 3-osso-5alfa-steroide 4-deidrogenasi (nota anche come 5α-reduttasi) è un enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi, che catalizza la seguente reazione:

un 3-osso-5α-steroide + accettore ⇄ a 3-osso-Δ4-steroide + accettore ridotto

Più nel dettaglio, tale enzima è in grado di convertire il testosterone, l’ormone sessuale maschile, nel diidrotestosterone:

Testosterone.

Diidrotestosterone

Nell’uomo, l’enzima è presente in due isoforme, note come 5-alfa-reduttasi 1 e 2 (geni SRD5A1 e SRD5A2). L’assenza del secondo isoenzima è correlata all’insorgenza di deficienza da 5-alfa-reduttasi che porta ad una forma di intersessualità.

Produzione ed inibizione [modifica]

L’enzima è prodotto in determinati tessuti del corpo umano, come la pelle, le vescicole seminali, la prostata e i testicoli.

L’inibizione della 5-alfa-reduttasi provoca una riduzione della produzione di diidrotestosterone, innalzando i livelli di testosterone e solitamente anche quelli dell’estradiolo. L’inibizione dell’enzima può generare anche ginecomastia.

Farmacologia [modifica]

I farmaci che inibiscono la 5α-reduttasi sono usati nella iperplasia prostatica benigna, cancro alla prostata e calvizie. La molecola chiamata finasteride inibisce la funzione solamente dell’isoenzima tipo 2, mentre la dutasteride inibisce entrambi. Alcuni studi indicano che l’estratto della pianta Serenoa repens, venduto in Italia e in altri paesi col nome commerciale Permixon, ha potere inibitorio verso la 5α-reduttasi di tipo I[1][1][2].

Note [modifica]

Effects of long-term treatment with Serenoa repens … [Prostate. 1998] – PubMed – NCBI

Bibliografia [modifica]

Levy, H.R. and Talalay, P. (1959). Bacterial oxidation of steroids. II. Studies on the enzymatic mechanisms of ring A dehydrogenation. J. Biol. Chem. 234: 2014–2021. Entrez PubMed 13673006.

Le sostanze naturali utili per i capelli

Polyporus umbellatus

Studies on active substances in herbs used for hair treatment. I. Effects of herb extracts on hairgrowth and isolation of an active substance from Polyporus umbellatus F.

MedLine Citation:

PMID: 8004697 Owner: NLM Status: MEDLINE

Abstract/OtherAbstract:

The effects of methanol extracts of 80 herbs on hair growth were investigated, using normal C3H/He mice from which telogen hair on the back had been removed. Eighteen of the extracts apparently promoted hair regrowth on the mice. As one of active principles in Polyporus umbellatus F., 3,4-dihydroxybenzaldehyde was isolated by column chromatography on Amberlite XAD-2, Sephadex LH-20 and silica gel.

Studies of the active substances in herbs used for hair treatment. II. Isolation of hair regrowth substances, acetosyringone and polyporusterone A and B, from Polyporus umbellatus Fries.

MedLine Citation:

PMID: 10598026 Owner: NLM Status: MEDLINE

Abstract/OtherAbstract:

 

Fractionation of the 50% ethanol extract of Polyporus umbellatus Fries by column chromatography on Amberlite XAD-2, silica gel, Sephadex LH-20 and octadecyl silica gel (ODS) (C18)) monitored by a hair-regrowth activity assay, afforded three active principles, 1, 2 and 3. The structures of 1, 2 and 3 were determined as acetosyringone, polyporusterone A, and polyporusterone B by comparison of their spectral data with that of authentic samples, respectively. The effects of several compounds related to acetosyringone, 3,4-dihydroxybenzaldehyde or polyporusterone A on hair regrowth were also investigated.