Riassunto: Una carrellata scientifica su quanto risulta possano incidere i cambiamenti climatici uomo-indotti sull’attuale recrudescenza epidemica del Covid-19 e sulle connessioni con la risposta immunitaria delle popolazioni. Per ultimo due presidi fondamentali della Micomedicina contro il Covid-19: Cordyceps militariis e sinensis e Fomitopsis officinalis.
Cambiamento climatico, ma anche deforestazione, pratiche agricole senza regole, allevamenti intensivi, perdita della biodiversità. E su tutti, la globalizzazione. Di questo, ed altro, è figlio il SARS-Cov2 o Covid-19. Un collegamento, apparentemente difficile da capire, ma lo possiamo invece intuire secondo l’ipotesi più accreditata (il salto di specie all’uomo dal virus proveniente dai pipistrelli passando per qualche animale intermedio); secondo questa ipotesi si è trattato di una catena di eventi inizialmente rari, che si sono poi amplificati ed espansi in modo esponenziale favoriti proprio dai cambiamenti climatici e da situazioni conseguenziali ed innaturali fonte di reiterati contatti pipistrello-animale—uomo anche connessi all’uso alimentare o altro. Se guardiamo alle malattie infettive emergenti negli ultimi 70-80 anni usando ad esempio modelli di distribuzione spaziale, il rischio più elevato è nelle aree ad elevata biodiversità ma in cui vi sia anche una elevata densità di popolazione con crescente consumo di territorio ed elevati livelli di inquinamento.
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